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I FILO'

 

I luoghi sociali per eccellenza, specialmente d’inverno, erano le stalle nelle quali grandi e piccini , alla luce di una lanterna,si ritrovavano per fare Filò. Tale voce potrebbe aver origine dal celtico Filay che significa : riunione serale in una casa. Si radunavano nelle stalle per sfruttare il calore degli animali .
Quello del filò era uno svago, un benessere per il fisico e la mente; uno spazio dedicato allo scambio di opinioni, alla narrazione, dove il racconto di un fatto diventava memoria collettiva e tramandato ai posteri. Lo dobbiamo ai filò se antiche tradizioni sono arrivate fino a noi.
Naturalmente gli adulti non stavano con le mani in mano gli uomini si dilettavano a costruire piccoli attrezzi di legno, mentre le donne filavano o lavoravano la lana. I bambini ascoltavano rapiti, storie di orchi, streghe, fantasmi e diavoli. I ragazzi vi andavano per incontrare le ragazze e spesso nascevano amori che sfociavano nel matrimonio.
Nelle stalle trovavano posto anche libri, per lo più a sfondo religioso (biografie romanzate di Santi) o epico, come l’Odissea o l’Orlando Furioso ecc. A volte affascinati dalle gesta dei protagonisti, facevano uno strappo alla regola e chiamavano i figli con il nome dell’eroe di turno. A Giazza si registra: Ulisse, Achille, Bernardo,Sacripante,Abele.

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